"... La presenza di neoplasia può avere conseguenze negative sullo stato nutrizionale del paziente. Il 20% dei pazienti affetti da neoplasia non supera la malattia per le gravi conseguenze della malnutrizione...
Una corretta alimentazione:
- riduce la tossicità indotta dalla radio-chemioterapia,
- migliora la sensibilità delle cellule tumorali al trattamento antineoplastico,
- rinforza le difese dell’organismo,
- diminuisce la frequenza e la durata dei ricoveri,
- previene le complicanze post-operatorie e la depressione.
Tutto questo ha un impatto positivo sulla qualità della vita, consentendo una ulteriore prevenzione della perdita di forza fisica e la debolezza che ne può derivare.
Il tipo di intervento messo in atto per ottenere questi obiettivi dipende dalla fase della malattia e dal tipo di trattamento prescritto dall’oncologo, e a seconda dei casi può prevedere un’adeguata dieta alimentare, la somministrazione di supplementi nutrizionali orali o integratori per bocca.
In alcuni casi, però le terapie antitumorali possono determinare un aumento di peso. Questo è particolarmente frequente nelle donne con tumore al seno, le quali vanno molto spesso incontro a sovrappeso o obesità anche a poca distanza dall’inizio della terapia adiuvante o negli anni successivi. Il sovrappeso rappresenta un fattore prognostico sfavorevole per il tumore della mammella, aumentando sia il rischio di un primo tumore che quello di recidiva dopo terapia. Sovrappeso e obesità, inoltre, aumentano il rischio di diabete, ipertensione e malattie cardiovascolari. Quindi, il mantenimento del proprio peso forma riveste grande importanza nei malati di cancro, perché sia la perdita che l’aumento di peso involontaria, anche se con meccanismi diversi, influenzano negativamente la capacità di ripresa dell’organismo dopo le terapie antitumorali..." (Aimac) alimentazione durante chemioterapia, alimentazione chemioterapia, dieta per chemioterapia, nutrizione oncologica,